Il tumore alla prostata è tutt’oggi una malattia che fa molta paura agli uomini. Eppure, nelle forme inizialii o localizzate, la sopravvivenza a cinque anni è superiore al 90%.
Per una diagnosi precoce del tumore alla prostata, il primo passo è la visita dall’urologo. Questa consiste in un colloquio, in cui si sdiscute la cadenza dei controlli sulla base della storia dell’uomo e del rischio personale e familiare. Viene anche descritto il dosaggio del Psa. Questo resta l’esame più accurato per la diagnosi precoce, ma non va utilizzato da solo.
Il Psa Questo test dosa la quantità di antigene prostatico specifico presente nel sangue. Si tratta di una proteina che si trova nel liquido seminale e in piccola quantità anche nel sangue, il cui livello può alzarsi per una neoplasia, oppure per altre alterazioni della ghiandola.
Anche se non c’è un accordo unanime tra gli specialisti, il primo controllo alla prostata andrebbe effettuato a partire dai 40 anni, in caso di familiari che abbiano sofferto di tumore prostatico, e dai 45-50 anni in poi per gli altri.
Il ruolo degli ormoni Sono gli ormoni, in particolare quelli androgeni (maschili), a essere responsabili dell’avvio e anche della progresione del tumore, che colpisce la ghiandola che si trova sotto la vescica.
Per saperne di più Anche se per molti studiosi il tumore alla prostata è ancora una malattia misteriosa, seguire uno stile di vita sano, è un valido aiuto ai fini preventivi.
Non ingrassare Mantenersi in linea è il primo suggeriemento da seguire. I ricercatori della McGil university di Montreal (Canada) hanno visto che gli uomini in forte sovrappeso corrono un rischio maggiore di soffrire della malattia.
Camminare per almeno un’ora al giorno Chi pratica almeno un’ora al giorno di esercizio ha una diminiuzione del 14% del rischio di malattia rispetto a chi esegue la stessa attività, ma per meno di 40 minuti. È sufficiente una camminata a passo sostenuto.
Mangiare tanta frutta e verdura Sono vari gli studi che riconoscono alla dieta un potenziale ruolo nel ridurre il rischio di tumore della prostata. Un gruppo di ricercatori dell’università della California ha suddiviso degli uomini in due gruppi: uno ha continuato a seguire le proprie abitidini a tavola, l’altro si è invece convertito ad una dieta particolarmente ricca di verdure, frutta, germe di grano, legumi, tè verde e priva di carne, uova e formaggio. A distanza di un anno, in alcuni malati del secondo gruppo si è registrata una diminuizione dei valori del Psa.