Il tunnel carpale va curato in tempo

Il tunnel carpale è una cavità formata da ossa e altri tessuti del polso (legamenti e tendini). Al suo interno scorre il nervo mediano, responsabile di dare forza e sensibilità ad una parte del palmo della mano e alle dita, facendo eccezione per il mignolo. Quando qualcuno di questi tessuti si infiamma, il nervo si comprime e a quel punto compare il dolore, provocando la cosiddetta Sindrome del Tunnel Carpale (STC).
Chi colpisce di più In prevalenza colpisce le donne ma sono in aumento anche i casi associati a professioni che richiedono movimenti ripetitivi molte ore al giorno.
Sintomi frequenti Inizialmente appare un formicolio alle dita, intorpidimento e gonfiore alla mano; sintomi che interessano soprattutto le prime tre dita, più acuti di notte e nelle prime ore del mattino. In seguito questo fastidio diventa dolore e sale fino all’avambraccio. Nella fase avanzata, la STC fa perdere sensibilità e forza alla mano rendendo addirittura difficile afferrare degli oggetti.
Come alleviarlo Dosa i lavori di casa che fanno fare il movimento a pinza con le dita per un tempo prolungato: tagliare con un coltello o con le forbci, stirare, spazzare, lavare i piatti…È opportuno inoltre evitare di compiere gesti bruschi come aprire un barattolo di vetro. Se stai molto al computer, appoggia l’avambraccio sulla scrivania e rilassa il polso. Quando ti addormenti fai in modo che le mani non restino sotto il cuscino e la testa o tra le gambe.
Così viene curato La terapia varia a seconda della gravità del disturbo. Se è lieve si devono prendere degli antinfiammatori e degli analgesici. Se è moderato si possono eseguire infiltrazioni con antinfiammatori e se invece è grave si deve ricorrere alla chirurgia.
Le alternative chirurgiche È consigliabile intervenire chirurgicamente e risolvere la patologia prima che i danni possano almeno in parte diventare irreversibili. Ci sono due tecniche: la tecnica tradizionale (che permette al chirurgo di visionare tutte le strutture del tunnel carpale e di ridurre così al minimo eventuali rischi) e la tecnica endscopica ( che prevede l’introduzione nel canale carpale di una sonda dotata di telecamera e l’intervento viene eseguito dall’interno invece che dall’esterno).
Occorre però affidarsi ad un esperto, dato che le possibili complicanze sono molto più elevate, come più elevato è il costo dell’intervento.

Osteopatia: perché?

Perché è naturale. Nulla di più naturale delle mani dell’Osteopata per ripristinare ciò che la natura ha stabilito, e cioè la mobilità delle strutture corporee e dunque la loro funzione. Ha basi scientifiche solide, non usa farmaci né altri strumenti. Mira alla causa e non solamente alla cessazione del sintomo, al benessere e all’equilibrio psico-fisico.Andrea Nitri

FAQ / Domande

Qual è il significato del termine Osteopatia?
Etimologicamente deriva dal greco oστέον (osteon) - osso, e πάθοσ (patos) - sofferenza. Questo termine nella sua essenza indica che sia la salute che la malattia dipendono dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore. Osteopata, in lingua inglese (Osteo-path) indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano attraverso "il sentiero" delle ossa. È comunque utile sfatare l'erronea opinione che l'osteopatia coinvolga soltanto le ossa, essa al contrario lavora su tutte le strutture del corpo: articolazioni, legamenti, muscoli, tendini, tessuto connettivo, e anche sugli organi e sul cranio con tecniche non invasive ed appropriate.
Quali sono i principali strumenti dell'Osteopata?
Le mani dell'Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità. L'Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa della disfunzione: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, su una spalla, o persino trattando solo l'osso sacro.
Occorrono esami medici clinici per la valutazione osteopatica?
E' consigliabile, quando siano già stati fatti dal paziente, portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, risonanza magnetica, ecc., per ricercare eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico. L’osteopata comunque, non essendo un medico, non può assolutamente prescrivere esami strumentali.
Che genere di tecniche vengono usate?
A seconda dell'età e della gravità del problema l'Osteopata applica le tecniche più adatte al caso, che comunque non sono dolorose o invasive per il paziente siano esse strutturali, craniali o viscerali.

Collaborazioni esterne

Dott.ssa Candeo Gabriela - Pediatra
Dott. Di Lenna Fabrizio - Farmacista
Dott. Braga Andrea - Ginecologo
Dott. Castelli Fabrizio - Odontoiatra
Mauro Magnone - Tecnico Posturometrico

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