Il segreto per aiutare a prevenire l’insorgenza del tumore al fegato, nei pazienti che hanno familiarità o meno, potrebbe essere semplice: consumare più vitamina E.
Lo studio che è arrivato a questa scoperta è stato effettuato dalla Shanghai Jiaotong University School of Medicine e dallo Shangai Cancer Institute e pubblicato sulla rivista “Journal of the National Cancer Institute”. Gli studiosi hanno dato quindi il via al consumo di semi (e dunque fli olii da essi derivati), cereali, ortaggi, frutta secca (mandorle, noci, ecc) e fresca. Negli alimenti cotti, però, il contenuto diminuisce.
Per analizzare la relazione tra questa vitamina e il rischio tumorale, i ricercatori cinesi hanno sottoposto oltre 130mila persone a interviste e questionari in cui è stato chiesto loro di indicare le proprie abitudini alimentari e se assumevano integratori vitaminici.
Nel corso degli anni è stato poi monitorato lo stato di salute del loro fegato. È così emersa una correlazione inversa molto marcata tra un alto consumo di vitamina E e tumore del fegato, sia negli individui “a rischio” (per familiarità o per presenza di cirrosi epatica) sia nella popolazione generale.
Sembra inoltre che i “forti” consumatori di vitamina E, soprattutto per mezzo di integratori, abbiamo un rischio addirittura dimezzato di andare incontro a questo tumore. E, più in generale, è stata rilevata una correlazione inversa: maggiori sono le quantità di vitamina E che si assume, minore è il rischio di sviluppare un tumore al fegato.