Dolori al coccige?

Il coccige è l’ultimo osso che compone la colonna vertebrale. È frequente il rischio di un trauma a questo osso a seguito di una caduta, un parto, sforzi ripetuti o interventi chirurgici e la frattura è cinque volte più comune nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente perchè il bacino femminile lascia il coccige più esposto.
Cosa può provocare Dolore, infiammazione e comparsa di un ematoma sono i primi sintomi della lesione dopo aver subito un trauma al coccige. Questo disturbo risulta quasi insopportabile quando si sta un po’ seduti o quando ci si alza. Il problema di questa lesione è localizzarla: dato che la zona è in costante movimento è difficile fare in modo che si riposi per risolvere l’infiammazione. Se non viene trattata correttamente, la lesione può diventare cronica o andare a colpire le vertebre lombari perché di solito si sforza la postura della schiena per evitare di sentire dolore.
Calmare i fastidi Non è possibile immobilizzare il coccige ma alcuni consigli possono aiutare ad alleviare i sintomi mentre l’osso si stabilizza. Ecco cosa si può fare per evitare che il dolore aumenti:
La postura ideale La cosa migliore è non stare troppe ore seduta. Se invece ne sei costretta, non sederti su superfici troppo morbide perché aumentano la pressione sul coccige. Cerca anche di piegarti leggermente in avanti per scaricare parte del peso sulle gambe, quando sei a casa siediti su una ciambella e, se ti sdrai a pancia in su, metti un cuscino sotto le gambe.
Meglio con freddo o caldo Il freddo va bene nei primi tre giorni dopo il trauma per ridurre l’infiammazione. Si possono usare mattonelle di ghiaccio avvolte in un asciugamano per circa una ventina di minuti ogni volta. Dopo alcuni giorni di freddo, invece, è meglio passare al caldo: una doccia di acqua tiepida allieverà i fastdi. Se il dolore persiste consultare il medico.

Osteopatia: perché?

Perché è naturale. Nulla di più naturale delle mani dell’Osteopata per ripristinare ciò che la natura ha stabilito, e cioè la mobilità delle strutture corporee e dunque la loro funzione. Ha basi scientifiche solide, non usa farmaci né altri strumenti. Mira alla causa e non solamente alla cessazione del sintomo, al benessere e all’equilibrio psico-fisico.Andrea Nitri

FAQ / Domande

Qual è il significato del termine Osteopatia?
Etimologicamente deriva dal greco oστέον (osteon) - osso, e πάθοσ (patos) - sofferenza. Questo termine nella sua essenza indica che sia la salute che la malattia dipendono dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore. Osteopata, in lingua inglese (Osteo-path) indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano attraverso "il sentiero" delle ossa. È comunque utile sfatare l'erronea opinione che l'osteopatia coinvolga soltanto le ossa, essa al contrario lavora su tutte le strutture del corpo: articolazioni, legamenti, muscoli, tendini, tessuto connettivo, e anche sugli organi e sul cranio con tecniche non invasive ed appropriate.
Quali sono i principali strumenti dell'Osteopata?
Le mani dell'Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità. L'Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa della disfunzione: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, su una spalla, o persino trattando solo l'osso sacro.
Occorrono esami medici clinici per la valutazione osteopatica?
E' consigliabile, quando siano già stati fatti dal paziente, portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, risonanza magnetica, ecc., per ricercare eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico. L’osteopata comunque, non essendo un medico, non può assolutamente prescrivere esami strumentali.
Che genere di tecniche vengono usate?
A seconda dell'età e della gravità del problema l'Osteopata applica le tecniche più adatte al caso, che comunque non sono dolorose o invasive per il paziente siano esse strutturali, craniali o viscerali.

Collaborazioni esterne

Dott.ssa Candeo Gabriela - Pediatra
Dott. Di Lenna Fabrizio - Farmacista
Dott. Braga Andrea - Ginecologo
Dott. Castelli Fabrizio - Odontoiatra
Mauro Magnone - Tecnico Posturometrico

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